La Luna è
sveglia cortometraggio scheda |
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PREMIO MIGLIOR CORTOMETRAGGIO "IMMIGRAZIONE" al CORTO E CULTURA FILM FESTIVAL PREMIO MIGLIOR ATTRICE a NADIA KIBOUT al CORTO E CULTURA FILM FESTIVAL PREMIO GIOVANI al festival OFFICINEMA
Regia
Lorenzo Sepalone
Una Produzione
Italia 2012 - HD Colore - 15 minuti
Trama
FESTIVAL,
RASSEGNE E PROIEZIONI
FOTO
Per il suo ultimo film Lorenzo
Sepalone ha scelto di cimentarsi con uno dei topos più
praticati ma anche più arditi della letteratura, della musica,
del cinema: la luna. Il risultato è un piccolo capolavoro
(preciso: “piccolo”, ma solo perché dura quindici minuti), che
certifica non soltanto la raggiunta maturità di quest’autore
pugliese che può aspirare a grandi ribalte, ma anche la
prorompente vitalità del cinema d’autore italiano. La storia è
profondamente realista, la
sceneggiatura riesce a conferirle un valore universale. Il
finale è tra le cose migliori che mi sia capitato di vedere, in
anni di frequentazione di sale di cinema d’essai e indipendente.
Ho voluto vedere e rivedere e rivedere ancora La Luna è sveglia
prima di riuscire a scriverne, ogni volta ricavandone emozioni
non provate prima. Intimista e profondo, La Luna è sveglia è un cortometraggio di una maturità e professionalità straordinaria, ancora di più se si pensa alla giovanissima età del suo regista. Bravissimi i due protagonisti, professionisti del cinema italiano ed europeo, le cui espressioni sono esaltate da profondi primi piani, sapienti movimenti di macchina e da un’intensa fotografia ricca di colori caldi che accentuano l’intimismo della situazione e del contesto temporale. Molto coraggiosa anche la scelta del tema della prostituzione sul quale Sepalone indugia non poco con immagini inusuali per un cortometraggio. Infine sono sicuramente da citare anche le musiche originali di Alessandro Pipino, polistrumentista dei Radiodervish che, con Lorenzo Sepalone, ha anche composto la commovente canzone omonima che chiude il cortometraggio. (CINEMIO) Lorenzo Sepalone ha appena 23 anni ed è già capace di raccontarci una storia da adulti, amara e complessa, senza scadere in cesure moralistiche, senza schierarsi dalla parte di nessuno: come la luna, osserva e fa luce. Forse per questa sua maturità di sguardo Totò Onnis lo ha definito ironicamente “un giovane regista di 60 anni”, coraggioso e attento, un regista che ha saputo coinvolgere in questo progetto un cast di professionisti nazionali e internazionali. Pregio del film è anche quello di saper raccontare senza dire affidando alle immagini e all’espressività delle inquadrature il completo svolgersi della storia: i dialoghi sono pochi, misurati, intelligenti, la storia è altrove. (INDIPENDENTI DAL CINEMA) La Luna è sveglia ha atmosfere inusuali ed al limite dell’onirico, grazie ad una suggestiva fotografia ed all’uso attento della macchina da presa e del montaggio. (TUTTO DIGITALE) Quindici ma intensi minuti attraverso i quali si snodano storia, interrogativi, dettagli, parole pesate e silenzi che parlano più delle parole. Sepalone, grazie ad un’accurata fotografia, rende ogni momento ricco di significato, con ritmi che ne permettono la scansione e l’interpretazione. Ed «interpretazione» è il comune denominatore dello spettatore, al quale Sepalone consegna il mini film come un libro bianco, le cui pagine ciascuno di noi può riempire di quello che osserva, delle sensazioni che ne ricava, di quello che gli resta dentro. (LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO) C'è una simbologia chiara nel lavoro di Sepalone che visivamente (grazie all’ottima fotografia di Ugo Lo Pinto), ma non concettualmente, oppone il bianco al nero, la luce all’ombra, la donna “angelicata” a quella “maledetta”, e quindi il bene al male. Nel cortometraggio, girato con una maestria tecnica notevole per un 22enne, scorgiamo infatti Yin e Yang, purezza e ambiguità che si fondono senza giudizi morali. (DAUNIA NEWS) La notte, forse la vera protagonista del cortometraggio del regista foggiano Lorenzo Sepalone che con maestria è riuscito a far parlare poco i personaggi verbalmente, ma li ha fatti raccontare e 'spogliare' nell'anima con le immagini. Riprese esterne quasi assenti, musiche suggestive, emozioni, immagini che raccontano lo spaccato della vita dei protagonisti, un finale che lascia lo spettatore con gli occhi lucidi incollato allo schermo, con la canzone 'La luna è sveglia' scritta dallo stesso Lorenzo Sepalone e magistralmente arrangiata da Alessandro Pipino che ha curato le musiche di tutto il cortometraggio. Definirlo cortometraggio è davvero molto riduttivo, le sensazioni, le emozioni e i pensieri vagano molto più della durata dello sceneggiato. (LA VOCE DEL SUD) Si tratta di quindici minuti di cinema intenso e, soprattutto, tale da essere interpretato in tanti modi dallo spettatore. Il film è la rappresentazione di una comunicazione sempre meno fondata sulle parole e sempre più marcata sui segni: nei dettagli delle inquadrature di Sepalone se ne colgono tanti, nulla è lasciato al caso, ma tutto è sempre lasciato all’interpretazione dello spettatore. Perché corto sarà anche il tempo, ma lunga è la visione di chi, come Lorenzo Sepalone, riesce a raccontare, in pochi minuti, un mondo, il suo, il nostro, così profondo. (IL GIORNALE DI TRANI) Un corto che, dopo la fine, viene voglia di rivedere per gustare meglio altri particolari magari tralasciati e che, anche ai non addetti ai lavori, lascia intuire quale straordinario futuro abbia davanti questo giovane regista della nostra terra. (FOGGIA CITTÀ APERTA) Le opere di Sepalone hanno sempre un intento profondo, quello di comunicare un messaggio ai suoi spettatori. Un invito mai banale alla riflessione, che generalmente si dipana, come la trama di questo lavoro, interamente di notte. (GAZZETTAWEB)
La
Luna è sveglia: un film di rara suggestione espressiva e di
raffinata poesia, nonché di grande qualità artistica e
produttiva. In quindici minuti di proiezione si manifesta per intero la grande capacità introspettiva di Lorenzo Sepalone e la sua abilità di affidare alle immagini tutta una serie di segnali in chiave intimistica ma anche sociologica esaltati dalla recitazione ispirata di Onnis e della Kibout. Tante sono le suggestioni che il «corto» riesce a regalare, soprattutto legate alla riprese esclusivamente notturne, alle musiche ed all’originale montaggio delle scene. (IL PROVINCIALE)
Opera corale che
richiama alla memoria echi Altmaniani, è un film di personaggi
più che di vicende. Supportato da un'ottima colonna sonora e da
attori secondari tutti perfettamente in ruolo. Compatto e
crepuscolare, qualche volta contemplativo ci racconta di cosa
c'è dietro le scelte di una prostituta di origini africane:
tanto amore. Il tono discreto e partecipe di questo lavoro prova
a far cadere pregiudizi su una delle tante facce
dell'immigrazione: la prostituzione.
La vita può essere
crudele, specie con chi, lontano da casa è costretto a lottare
con la natura e con chi non vuole capire. Per leggere tutte le recensioni sul film vai alla pagina PRESS VIDEO |
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www.lorenzosepalone.com |